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Trauma e Lutto

Il termine trauma viene dal greco τραύμα, che vuol dire “ferita”. Dal un punto di vista psicologico sta ad indicare un’alterazione del normale stato psichico di un individuo, conseguente a esperienze di vita dolorose e negative che turbano e disorientano la persona; può trattarsi di una minaccia all’integrità fisica, propria o di altri, o all’identità psicologica. Questi eventi producono reazioni emotive e corporee importanti, che non sempre il cervello riesce ad elaborare.
Quando l’elaborazione del trauma psicologico non avviene spontaneamente, le emozioni e le sensazioni corporee si bloccano e costruiscono reti neuronali disfunzionali che compromettono il normale funzionamento psichico e il benessere della persona.
Di solito traumi e lutti hanno a che fare con una “perdita”, reale o simbolica, di qualcosa di particolarmente prezioso e significativo nella nostra vita o di qualcosa intorno a cui ruotava l’equilibrio che avevamo impostato nella nostra esistenza quotidiana: una persona cara, la nostra integrità, la nostra salute, il nostro ruolo lavorativo, e via dicendo. Esempi delle più comuni situazioni di questo tipo sono: un lutto, una separazione, un trauma fisico o psicologico (incidente, aggressione, catastrofi naturali, violenza subita), una diagnosi medica infausta, la perdita del lavoro, il pensionamento, un trasferimento non voluto in un altro luogo, la perdita di alcune autonomie nell’invecchiamento, una forte delusione amorosa o relazionale.
Per la maggior parte dei casi si tratta di situazioni che fanno parte della vita e con cui prima o poi, anche se in misura diversa per ogni persona, ci dobbiamo confrontare. Molto spesso, per fortuna, si riesce a reagire senza farsene travolgere, grazie alle capacità di adattamento tipiche dell’essere umano. Quando il processo innato di autoguarigione della nostra mente si blocca e non è più bastevole la nostra capacità di fronteggiare gli eventi, può aiutare il rivolgersi ad uno psicoterapeuta per un percorso di psicoterapia focalizzata non al “dimenticare” o cancellare l’evento traumatico/luttuoso, ma a rendere la sofferenza che ne deriva sopportabile, trovando nuovi aspetti di senso e risorse.